Livin’ in America: Pietro Fellin

Malibu, Kalifornien, USA – wir erreichen Pietro Fellin, Südtirols Nummer 3 hinter Jannik Sinner (ATP #4) und Alexander Weis (ATP #300), genau dort, auf dem Campus der Pepperdine University, rund 30 Kilometer westlich von Los Angeles und an der malerischen Westküste der Vereinigten Staaten gelegen. Der 22-jährige Brixner ist aktuell auf Weltranglistenposition 1125 geführt und damit nur vier Plätze von seinem Best Ranking (#1121, erstmals erreicht am 25. Dezember des vergangenen Jahres) entfernt. Aktuell fokussiert er sich jedoch auf seinen Abschluss in der Betriebswirtschaftslehre, der im kommenden Semester zur Tatsache werden soll, sowie auf die Titelverteidigung mit seinem College-Team in dessen Conference. “Pepe”, wie ihn seine Freunde nennen, freut sich sehr über unsere Nachricht und erzählt uns vom (Tennis-)Leben in den Grand Ol’ USA. Der Austausch wurde in italienischer Sprache geführt, weshalb wir sowohl diese als auch die übersetzte deutsche Version (hier zu finden) für euch vorbereitet haben.

PLOPP: Pietro, inanzittutto grazie mille per la tua disponibilità. Ci spieghi come sei diventato un college player?

PIETRO FELLIN: Volentieri. Avendo vissuto un anno in America quando avevo 10 anni sono rimasto affascinato dal mondo sportivo che ho trovato, e ho sempre pensato a tornare prima o poi. Quando ho finito le superiori ero bravino a tennis, e si è presentata l’opportunità di cercare dei college. Poi sono stato molto fortunato a trovare Pepperdine, anche grazie all’aiuto di TS-CollegeTennis [un servizio di consulenza per assistere giovani atleti nella ricerca e scelta dell’università adatta, n.d.r.].

Come ti trovi alla Pepperdine University/a Malibu? Cosa studi? Abbiamo letto che sei un “Senior”, allora stai per finire? Come ti piace la College Life?

Mi trovo benissimo alla Pepperdine University, è un posto meraviglioso, dove si vive bene e posso giocare tanto a tennis. Studio Economia Aziendale, questo è il mio ultimo semestre, a maggio mi laureo. La College Life mi piace; c’è da dire che essendo un atleta non vivo una vita come gli studenti normali, ma posso fare tutto quello che mi piace, quindi non mi lamento.

Appunto, per quello spostiamoci sull’aspetto sportivo, tennistico: giochi nella squadra maschile dei “Pepperdine Waves” – come funzionano i campionati? Esistono delle divisioni e poi dei playoff, come spesso negli USA? Quanto dovete viaggiare per le trasferte? E come state facendo?

Ci sono tre divisioni: Division I, II & III. Noi giochiamo nella Division 1. I due tornei piu importanti dell’anno sono il torneo della Conference, e il torneo NCAA [della National Collegiate Athletic Association, n.d.r.]. La conference raggruppa le università per tipo e area geografica, quindi giochi contro le tue rivali regionali. Il torneo NCAA invece è il torneo assoluto di fine anno tra tutte le squadre migliori in America, è come se fossero i playoff. Questo si svolge al termine della regular-season. In quanto a tutti gli altri incontri, sono decisi dai coach in base ad altri college con cui si mettono d’accordo. Quindi la quantità di viaggi dipende, l’anno scorso abbiamo giocato tanto fuori casa, anche a distanza di tre-quattro ore di volo. Quest’anno abbiamo una nuova squadra e stiamo faticando un po’ in questo inizio, ma sono sicuro che torneremo a far bene presto.

Quali obiettivi hai – con il tuo team all’Uni e soprattutto personali? Dove punti di arrivare nei prossimi anni?

Il nostro obiettivo è di arrivare tra le prime squadre della nazione e di vincere il campionato della nostra conference. Ci siamo riusciti l’anno scorso, e vorremmo ripeterci. Il mio obiettivo personale è di prepararmi al meglio per il professionismo. Penso che il college tennis sia un ottimo modo per diventare un miglior giocatore: il livello è alto, e impari a giocare sotto pressione. Nei prossimi anni punto a giocare ITF e di stabilirmi soprattutto a livello Challenger.

#RÜCKBLICK: Was für ein Sieg!

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